La proposta è un controprogetto - selezionato alla fase finale ad inviti - che contraddice le indicazioni del bando di concorso rifiutandosi di proporre una nuova copertura di ingresso all’hotel staliniano in sostituzione dell’esistente. Per le rigide condizioni ambientali l'architettura ha sempre trovato a Mosca spazio alle funzioni commerciali, alla dimensione sociale e all’identità urbana all'interno di ampi spazi coperti che reinterpretano al caldo e in sede protetta le regole insediative delle strade, come nel Gum, nel Passaggio Petrovky o nelle Cattedrali del popolo delle stazioni della metropolitana di Mosca. La scelta di evitare una nuova copertura, di risolvere il problema dell'accoglienza invernale degli ospiti sotto la piazza e di ridefinire lo spazio antistante come una piazza verde consente di togliere la struttura incongrua esistente e di recuperare l'edificio storico riportandolo alla sua configurazione originale. Il progetto si propone di stabilire una relazione architettonica e visiva tra le due sponde della Moscova, collegando l’hotel al lungofiume e ai suoi nuovi servizi, realizzando una nuova galleria commerciale ipogea, recuperando i livelli interrati della struttura esistente e scavando lo spazio tra l’Ukraina hotel e il parcheggio per tutta la distanza che lo separa dal fiume. Il progetto prende forma così dall'integrazione dei vari livelli di mobilità e accessibilità che consentono di immaginare che, al di sopra della galleria, l'area antistante l'hotel divenga, alla quota della città, una piazza lineare verde che si sviluppa fino ad un'ampia terrazza urbana sul fiume in corrispondenza del molo. La proposta è una risposta inattesa alle richieste del bando che apre una inaspettata possibilità di rigenerazione del contesto all’aperto e di messa a sistema al chiuso dei piani non utilizzati dell’hotel, del centro convegni e dei negozi da poco realizzati sopra ai parcheggi grazie alla nuova galleria commerciale.
Strelka Istitut
Mosca, 2013-2014