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Sound Gestalt Budapest

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Il progetto per la House of music Hungarian prende forma a partire da un disegno di Paul Klee dal titolo polifonia a quattro voci. L’artista moderno nasce musicista e diviene pittore forse per timidezza e continua ad incrociare le visioni e le esperienze arrivando a teorizzare le polifonie figurative pittoriche come rimando ai dinamici equilibri acustici, in un’azione di radicale ripensamento del senso delle forme che ricerca assetti instabili e continui bilanciamenti. Da un disegno di Klee, che raccorda forme morbide seguendo una sequenza variata e coordinata di suoni, nasce il progetto. La forma che questa matrice visiva suggerisce si pone in sintonia con il giardino in cui si inserisce e con il grande parco. Abbiamo allora immaginato che tutto il livello delle esposizioni fosse ospitato in una piastra sospesa sopraelevata con questa sagoma. Qui l’esposizione permanente è suddivisa in due parti: quella prettamente museale e la sound experience con tre uova acustiche che in sequenza determinano un azzeramento dell’esperienza uditiva (uovo anacoico) poi un recupero dei suoni selezionati (uovo del suono) e infine la possibilità di apprezzare una sequenza musicale (uovo del ritmo). Al piano terra i servizi pubblici legati ad iniziative aperte a tutti (accoglienza, ospitalità, ristoro) si affiancano all’event hall e al children museum. Tra questi nuclei funzionali una serie di aperture vetrate consente un’accessibilità diffusa da ogni punto del giardino mentre l’ingresso principale si rivolge al nuovo asse pedonale progettato sul masterplan complessivo. La lobby principale è un grande atrio che si sviluppa in uno spazio a doppia altezza su cui affaccia una lunga balconata di collegamento agli spazi espositivi. Nel vuoto grandi lucernai circolari faranno discendere la luce naturale mentre altri volumi sempre circolari scendono per caratterizzare l’area di ingresso con grandi lampadari acustici, segnalati a terra da bolli colorati in moquette acusticamente predisposti ad attutire i suoni.

Liget Budapest
Budapest, 2014
con Vera Busutti BScape

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