Rigenerazione

Rifenerazione
Rigenerazione
15 aprile 2025

Quali priorità dare alla Rigenerazione Urbana?

 

La prima cosa da fare è cambiare l’oggetto della nostra attenzione. Spostare l’interesse del nostro sguardo sulla città dai pieni ai vuoti significa individuare una nuova inedita morfologia di luoghi che possono diventare una rete fondamentale di relazioni dove coagulare nuovamente le comunità urbane. Nella stagione della rigenerazione, della rinaturazione e dell’applicazione dell’innovazione digitale i nuovi compiti del progetto urbano devono iniziare da qui, dall’individuazione di un nuovo sistema di spazi pubblici intorno al quale realizzare la città delle persone 4.0. L’architettura, sperimentando un nuovo linguaggio coerenti ai tempi che stiamo vivendo, a potrà interpretare questo inedito mandato.

 

Dappertutto l’espansione urbana ha lasciato ampi spazi mal progettati e ambiti residuali mai disegnati. Ha distribuito doti di verde pubblico sparse e isolate, ha spesso sovradimensionato la viabilità e le infrastrutture ampliandone l’estensione e l’impatto. Tutti questi spazi, nella loro composizione eterogenea, vanno registrati in una unica strategia di relazione che li trasformi in una rete di mobilità lenta capace di legare nuovi spazi pubblici e privati e di riportare la natura in città.

 

Con una visione d’insieme e la possibilità di interventi mirati sarà possibile allora coordinare una serie di azioni sovrapposte: ricollegare il sistema ambientale in un’azione diffusa di desigillazione dei suoli, orientare gli scenari di rigenerazione urbana verso le aree dismesse e gli ambiti compromessi e, al contempo, iniziare a posare quelle infrastrutture digitali che saranno necessarie per attivare il prima possibile le smart grid e i sistemi intelligenti al servizio della comunità. Sarà necessario lavorare in maniera simultanea su questi tre livelli di intervento avendo la cura di trasformare i vuoti urbani in una rete di percorsi verdi e di luoghi per le nostre comunità, stimolando una mobilità lenta, ecologica e sociale dentro le città e tra le città i loro territori. 

 

Marzo è stato il mese della presentazione del progetto che stiamo realizzando per Marazzi Group di una operazione di desealing di 850 metri capace di sostituire un muro di separazione in un parco lineare pensato per trasformare la via Ancora in una strada giardino.

 

È stato anche il momento dei Festival dell’Architettura italiani. Il coinvolgimento in quello modenese – Industria | Architettura - e in quello della valle Camonica - Festival all’in su – sono state esperienze notevoli che hanno stimolato una riflessione sulla rubrica “La città delle relazioni” sulla considerazione che l’architettura ha nel Paese al di fuori di questi eventi eccezionali.

 

Nel frattempo, la rassegna AIC Architettura Italiana contemporanea raggiungerà Bari per parlare del rapporto tra Architettura e Patrimonio.

 

 

Immagine rendering di ENGRAM Studio