La città delle relazioni

Diac
La città delle relazioni
19 settembre 2024

Blog di Dario Costi per Diario DIAC

 

Una rubrica dove condividere esperienze progettuali, riflessioni sull’attualità, spunti stimolati dalle ricerche e strategie per migliorare insediamenti e territori.

Un luogo militante per portare avanti idee e convinzioni su come migliorare il mondo che viviamo.

Uno spazio per promuovere il dibattito su come incidere nel destino delle città e nel futuro delle comunità italiane in questo momento storico.

 

            Un estratto dell’ultima uscita Città italiana e architettura delle relazioni:

Questa idea di lavoro per progettualità che si integrano nella morfologia rianimando continuamente le relazioni umane attraverso le città è un’eredità peculiare dell’Italia, sono i cromosomi di un DNA ancora presente che va riconosciuto e recuperato come riferimento per il futuro. 

Se riscopriamo questo carattere come fatto fondativo dobbiamo allora metterci nelle condizioni di intervenire ancora con quelle logiche. Nella stagione che ci aspetta non sarà quindi più sufficiente disegnare i Piani anche di ultima generazione che promettono di affrontare il tema del Climate change e di fermare il consumo di suolo con strategie di rinaturazione e rigenerazione urbana attraverso regole, incentivi e indicazioni. I progetti dovranno nuovamente articolarsi nello spazio urbano come architetture delle relazioni in dialogo con le preesistenze fisiche e come interpreti della società civile. Potranno essere così simboli collettivi e condivisi di una rinnovata (ma antica) idea di città. Per fare questo sarà necessario collegare il progetto urbano con la pianificazione urbanistica e impostare una rigenerazione strategica che rilanci di nuovo l’attitudine di sempre del nostro Paese. Solo così, con una prefigurazione di ridisegno delle relazioni attraverso la città si potrà realizzare un sistema intelligente di nuove architetture per la comunità intorno a cui riordinare la mobilità sostenibile e aggregare le densità necessarie di nuovi tessuti. Sarà necessario superare l’antagonismo senza più senso tra piano e progetto e definire una matrice coordinata di intervento dove la prefigurazione architettonica delle soluzioni possibili divenga strumento di comprensione delle potenzialità dei luoghi e stimolo alla partecipazione da intendersi come co-progettazione. Il progetto urbano attraverso l’architettura, come sintesi dei processi di condivisione nella sue dichiarate, comprensibili e verificabili configurazioni, sarà allora la base per un nuovo affidabile patto di lavoro sulla rigenerazione tra Pubbliche Amministrazioni, investitori e popolazione.

 

Città italiana e architettura delle relazioni – DIAC (diariodiac.it)