Architectural and urban mood

23 dicembre 2024
A Parma la prima ricerca al mondo per scoprire quali sono le organizzazioni spaziali migliori per il benessere dei cittadini
A Parma, nelle scorse settimane, è stata lanciata la ricerca “Architectural and urban mood. Le forme della vita e i luoghi della relazione sociale: indirizzi per progettare lo spazio emozionale e realizzare la città affettiva per le piccole e grandi comunità”. Il progetto, che coinvolge l’Università di Parma e il CNR di Parma, indaga su come lo spazio condiziona le relazioni umane.
Più nello specifico, la ricerca congiunta, tra le discipline della progettazione architettonica e urbana e delle neuroscienze, è dedicata alla comprensione di come gli spazi architettonici e urbani siano percepiti istintivamente dalle persone attraverso reazioni neurofisiologiche e comportamentali.
Il percorso è stato avviato nel 2014 dal ricercatore del CNR Giovanni Vecchiato che, da due anni, collabora con Dario Costi, Direttore dello Smart City 4.0 Sustainable Lab, laboratorio di ricerca nato nel 2017 in seno all’Ateneo.
“Architectural and urban mood” muove, anche, dal dialogo con Giacomo Rizzolatti, Professore emerito dell’Università di Parma, neuroscienziato di fama mondiale e scopritore dei Neuroni specchio.
Come ricordato proprio da Rizzolatti durante l’evento di presentazione del progetto: “Lo spazio riesce a modificare il nostro stato d’animo. È stato fatto uno studio sui carcerati, quelli a cui danno poco spazio per camminare. Queste condizioni influiscono sul corpo, come per esempio sulla struttura cerebrale dell’ippocampo. Oggettivamente quindi il sistema nervoso risente di ciò che lo circonda”.
Alla base della ricerca ci saranno i casi studio analizzati dallo Smart City 4.0 Sustainable Lab, dell’Università di Parma. Gli studi in laboratorio, attraverso l’utilizzo di spazialità virtuali e il riscontro sugli stessi spazi ridisegnati nella realtà, consentiranno di precisare la qualità delle reazioni umane da un punto di vista neuroscientifico con molti effetti positivi a partire dalla possibilità di separare il condizionamento culturale dalla reazione fisiologica rispetto alla configurazione spaziale.
Dario Costi, ha ricordato come: “Con questo progetto, a Parma, studieremo dal quartiere San Leonardo fino ai viali di circonvallazione. Analizzeremo anche l’effetto che il Battistero crea dal punto di vista dello spazio: quindi piazza Duomo, la soglia del Battistero e l’ascesa verticale di questa cupola. Parma è il luogo dove, per la prima volta al mondo si affronta questa frontiera, che vuole scoprire quali sono le organizzazioni spaziali migliori per il benessere dei cittadini”.