Parma: porta orientale

Parma: porta orientale
concorso per la riqualificazione dell'area ex Salamini di Parma

L'area di progetto è collocata lungo la via Emilia e compresa tra la linea ferroviaria Milano - Bologna e le connessioni urbane della viabilità tangenziale.
Il progetto immagina la realizzazione di una polarità urbana e territoriale che sfrutti al meglio il sistema infrastrutturale e l'accessibilità intermodale.
L'area ex Salamini può costituirsi come occasione di rifondazione della città e riferimento per il disegno di un intero grande ambito di paesaggio che segue il percorso dell'anello tangenziale. Il progetto, che dovrà proporre una concentrazione di nuove attività strategiche, si trasformerà da area residuale a magnete in grado di esercitare un'azione centripeta molto ampia.
L'assetto progettuale rilegge la fascia verde tra l'asse centuriale romano e la sua parallela individuata da un filare storico. Lo spazio verde passante compreso tra questi due riferimenti del paesaggio attraversa e caratterizza i vari momenti: il percorso tra ferrovia e area di progetto, la configurazione del progetto architettonico, la via Emilia e le trame della campagna sottostanti. Il suo proseguire oltre la via Emilia struttura un'interazione diretta tra il nuovo polo urbano e la grande corona verde della tangenziale che è oggetto di una progettualità urbanistica e territoriale di rilevanza strategica.
La possibilità di proseguire l'asse nel disegno di paesaggio ha così orientato l'assetto urbano nell'ambito A e nell'ambito B. Nel primo i completamenti insediativi, residenziali al di sotto della via Emilia e produttivi al di sopra, si compiono ad ovest dell'asse centuriale secondo un disegno di razionalizzazione dello spazio e secondo assetti sostenibili e bioclimatici mentre ad est il disegno del paesaggio asseconda e rafforza lo scorrimento degli appezzamenti di terreno coltivato. Al filare storico passante corrisponde un canale in buona parte tombato che il progetto intende recuperare e rimettere in funzione. Tra la linea della centuriazione e il percorso del filare/canale storico prende forma una grande fascia verde di servizi collettivi.
L'ambito B è il centro del confronto tra paesaggi e differenti logiche insediative che si affacciano sulla piazza interna ricavata nella fascia verde.

Se il masterplan costruisce un'unica logica alle diverse scale di intervento, un'analoga intenzione anima il progetto nel riaffermare, attraverso geometrie, forme e materiali, l'inscindibile rapporto tra architettura e città. I suoi volumi enucleano l'unità architettura-urbanistica perché È impossibile spiegare le qualità del'una, senza entrare nel merito delle ragioni e delle caratteristiche dell'altra. In una prospettiva a volo d'uccello, la nuova architettura si presenta come una grande piastra solcata, trasversalmente, da quell'area verde che costituisce l'elemento ordinatore del masterplan nella rilettura dei segni del paesaggio rurale ordinato dalla memoria della centuriazione. Lungo il fronte della via Emilia una torre sottolinea l'angolo sul sud-est del recinto. È questo un punto strategico del progetto alle diverse scale di percezione: come interpretazione, con la sua presenza perentoria e il suo significato rifondativo, come segnatura di una soglia urbana come posizionamento nel paesaggio di un riferimento a distanza territoriale. La torre segna un passaggio nelle due direzioni: verso il luogo dove la città inizia ad essere più densa, o, in senso opposto, dove comincia a prevalere sul costruito la campagna. Insieme alla torre, altri volumi caratterizzano la piastra. In particolare, sulla via Emilia, il fronte è trasparente al pian terreno e compatto per una lunga fascia corrispondente ad un livello sospeso. Al di sopra di questo fondo opaco si sporgono, a sbalzo, i volumi che annunciano quella complessità morfologica della parte retrostante. Non molto differente da questi volumi a sbalzo, è il ponte pedonale che collega l'area a valle della via Emilia con la quota pedonale della piastra. Questa è, di fatto, un ampio suolo artificiale, e costituisce un'area interamente pedonale dalla quale si innalzano un'articolata serie di volumi. Queste funzioni sono complementari ad una serie di corti residenziali appoggiate sul basamento retrostante la torre. Queste costituiscono un tessuto unico in cui alla base è facile rintracciare una trama simile a quella del nucleo intra-moenia con la differenziazione tra la giustapposizione tra gli isolati urbani della parte occidentale e la presenza più libera ed affiancata della reinterpretazione delle corti rurali destinate alla residenza. Si compie qui alla scala architettonica l'interpretazione di un'idea di fondazione urbana, nel delicato rapporto con il disegno della campagna collegato, che diviene matrice di una rinnovata polarità strategica della città e del territorio di Parma.

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