Barriera Bixio, riqualificazione degli spazi pubblici

Barriera Bixio
riqualificazione degli spazi pubblici

Il progetto per i luoghi di Barriera Bixio ha rappresentato l'occasione per mettere in pratica e verificare alcune convinzioni sul ruolo e sulla modalità di lavoro del progetto d'architettura al margine del nucleo storico della città.
Il progetto urbano degli spazi pubblici prende atto della diversità dei quattro luoghi su cui insiste: la piazza di Barriera Bixio, lo spazio tra il casello occidentale e la preesistente porta di S. Francesco, il dislivello che collega il casello orientale al complesso delle ex tramvie provinciali e lo slargo che unisce la rettifica viaria della strada al suo sedime precedente che costeggiava il tessuto storico. I quattro ambiti sono accomunati dalla condizione di sospensione e rarefazione spaziale che segna i limiti incerti e contraddittori della città storica nei punti di apertura forzata verso l'esterno.

IL RECINTO NEOCLASSICO E LA PIAZZA DELLA BARRIERA
I criteri di intervento sulla barriera si confrontano con il disegno ottocentesco dandone un'interpretazione selettiva. La proposta riprende il disegno originario del progetto vincitore del concorso del 1860 per alcune precise indicazioni ancora praticabili: la valorizzazione del centro della composizione per il quale era prevista un monumento al re unificatore, la sottolineatura della circonferenza interna con il sistema di illuminazione a riprendere il disegno radiale della pavimentazione centrale e la riproposizione del ruolo del verde lungo il bordo settentrionale dell’invaso. Il progetto approfitta della fase di riorganizzazione e di semplificazione dei tracciati filoviari in corso per governare in termini architettonici il tema dei sostegni all’interno dell’impianto originario. Una reinterpretazione non allusiva dell'idea spaziale originaria che vede la riproposizione attualizzata del mai realizzato sistema radiale di lampioni tramite una sequenza di colonne contemporanee che assolve la doppia funzione di illuminare la piazza e sostenere i cavi filoviari.

LO SLARGO VERSO LA PORTA E IL FONDO DELLA FABBRICA
La rettifica della strada per La Spezia sull'asse centrale della Barriera lascia, nella seconda metà dell'Ottocento, uno spazio intermedio tra il nuovo tracciato e il vecchio sedime che piegava verso la porta San Francesco: un'area che viene in gran parte occupata da un insediamento industriale con l'eccezione di uno spazio vagamente triangolare di rispetto al tessuto storico preesistente di cui la fabbrica diviene il fondale urbano. Il rapporto originario tra lotto gotico e orti urbani diviene il riferimento per proporre uno spazio verde di mediazione tra la strada e la piazza.Lungo la fascia di prato accessibile viene disposto un filare di gelsi o di querce autoctone in modo da ombreggiare e schermare visivamente la piazza. Il bordo che segna questo dislivello di circa sessanta centimetri diviene l'occasione per dotare lo spazio pubblico di un sistema di sedute.

GLI SPALTI E IL MERCATO DELLE MURA
Lo spazio compreso tra la Barriera e la Porta S. Francesco è stato nell'Ottocento un grande manufatto urbano costruito prima come ispessimento dell'attacco del bastione alla cinta muraria con funzione militare e poi come giardino in quota destinato al pubblico passeggio e collegato al casello daziario da una scalinata. Ai suoi piedi l'incrocio di canali che sostituiscono il precedente fossato farnesiano diviene in quegli anni lavatoio pubblico. Alla scelta di realizzare un "giardino archeologico" sulle mura a partire dalla matrice degli "spalti" si sovrappongono alcune questioni che il progetto integra. Innanzitutto l'esigenza di ricollocare gli esercizi commerciali ora insediati all'interno della barriera per consentirne la riqualificazione pavimentale. In secondo luogo il tema dell'interpretazione architettonica dei pali e delle mensole della filovia che anche in questo punto ha bisogno di tre appoggi. Come sintesi di questi tre elementi principali il progetto immagina un piccolo mercato delle mura in cui le colonne del coperto sono anche strutture di sostegno per i cavi del filobus.

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